ECPR 2020 Special Edition Whitepaper

In Italia l’ outlook per il futuro è il meno stabile di tutta Europa ma tiene il risparmio

Coronavirus: cala il reddito e il benessere finanziario delle famiglie europee con effetti anche sull’occupazione

In Italia l’ outlook per il futuro è il meno stabile di tutta Europa ma nel nostro Paese tengono il risparmio, i consumi e aumenta l’acquisto di prodotti etici

Intrum ha intervistato oltre 4800 famiglie di 24 paesi europei nel mese di maggio per il suo ECPR White Paper. 

Si può scaricare QUI 

Milano,  giugno 2019. Il Covid-19 impatta sul benessere delle famiglie europee e di quelle Italiane. A dirlo sono risultati dello European Consumer Payment Report (ECPR) White Paper, survey svolta durante tutto il mese di maggio 2020 interrogando oltre 200 famiglie per ognuno dei 24 paesi europei dove Intrum opera. In totale sono state svolte oltre 4800 interviste.

 

I risultati in Europa

In base ai risultati del European Consumer Payment Report 2019, che Intrum rilascia ogni fine anno notiamo come il benessere finanziario degli europei inteso come “la capacità di fare fronte ai pagamenti mantenendo il controllo delle proprie finanze” fosse già intaccato  dai conti da pagare nel corso di tutto il 2019. Infatti sempre nel 2019 il 45% degli intervistati (circa 24.000 in 24 paesi) sosteneva che le bollette da pagare superavano il reddito disponibile mentre il 43% aveva paura dell’impatto sulla propria salute dei costi crescenti della vita di ogni giorno, il 52% degli intervistati, inoltre, lottava per risparmiare il più possibile ogni mese. Le famiglie pertanto nel 2019 erano già sotto pressione dal punto di vista finanziario.

Dai risultati pubblicati nel nostro ECPR White Paper (le interviste si sono concluse alla fine di maggio 2020) emerge come il benessere finanziario degli europei sia calato rispetto a sei mesi fa, il 48% del campione intervistato dichiara che il proprio benessere finanziario è calato e il 58% inoltre non è soddisfatto della propria capacità di risparmio (erano il 52% nel dicembre 2019).

Inoltre l’outlook per il futuro non è stabile, meno di un quarto degli europei intervistati (23%), ma in Italia il dato vale 8%, si aspetta che il loro benessere migliori nei prossimi sei mesi mentre un numero crescente di intervistati spiega come le preoccupazioni sulle bollette da pagare abbiano un effetto negativo sul loro benessere.

Quattro  europei su dieci hanno avuto delle conseguenze sulla loro posizione lavorativa  per via del Covid-19 con il risultato di una decrescita nel reddito disponibile. Le classi più colpite sono quelle fra i 22 e 37 anni (45%) e quelle fra i 18 e 21 (45%). Nel grafico qui sotto si nota la situazione dei vari paesi.

La Grecia e la Polonia sono invece in cima alla classifica dei paesi i cui abitanti  sono preoccupati del fatto che le bollette crescenti abbiano un impatto sul proprio benessere.

Italia: un terzo non dichiara una riduzione del reddito disponibile e il 16% ha avuto una riduzione minima.  Aumenta l’acquisto di prodotti etici .

Secondo il 33% degli intervistati italiani non c’è stata alcuna riduzione del reddito in seguito al Covid-19 mentre il 16% ha notato una riduzione compresa fra lo 0 e il 10% e il 18% una riduzione compresa fra l’11 e 20%  e solo l’11% una riduzione del reddito compresa fra il 21 e 30%.

Per quanto riguarda il livello di benessere finanziario il 35% degli italiani dichiara che non vi è stato alcun cambiamento rispetto sei mesi fa, il 37% dichiara che vi è stata una piccola decrescita e il 17% dichiara che è calato sensibilmente. Per il futuro solo 8% degli italiani dichiara che il proprio benessere migliorerà mentre il 35% dichiara che non vi sarà un cambiamento.  

Alla domanda se dopo aver pagato le bollette si abbiano risorse per terminare il mese il 39% degli intervistati risponde di si mentre il 32% afferma che raramente ha abbastanza soldi per finire il mese. Il 47% afferma che i conti da pagare crescono ad una percentuale superiore al proprio reddito  ma, comunque, il 58% degli italiani non ha ritardato i pagamenti per fare fronte alle spese di ogni giorno e il 65% non ha acceso nuovi debiti per fare fronte alle spese che sono sopraggiunte rispetto al Covid-19 attingendo (probabilmente) al risparmio.

Il 68% degli intervistati inoltre non prende a prestito soldi per pagare le bollette e solo il 15% lo ha fatto nel mese di maggio.

L’ 87% degli italiani non ha preso prestito dei soldi o superato il tetto della carta di credito per pagare i conti. Resta comunque il fatto che il 54% dei nostri intervistati concorda sul fatto che il Covid-19 ha avuto un impatto negativo sul proprio benessere finanziario.

 

Risparmi

Il 77% del campione italiano risparmia mensilmente  (era l’ 84% nel 2019 e il 54% nel 2018 secondo il nostro ECPR) e di questi il 33% risparmia fra 11% e 20% e il 57% risparmia fra il 5% e 10% (nel 2019 erano il 27%). Un quarto degli italiani (24%) non risparmia (erano il 16% nel 2019) ma i livelli di risparmio all’epoca del Covid-19 non si discostano molto  da quelli del 2019.

Sulla base dei propri risparmi mensili il  52% è fiducioso sul fatto di potersi permettere una pensione dignitosa anche se il 53% degli intervistati concorda sul fatto che sta risparmiando di meno per il futuro rispetto a prima ed il 65% non è soddisfatto dell’ammontare di denaro che mette da parte ogni mese.

Alla domanda sul fatto che al momento non si abbiano i soldi necessari per un’ esistenza dignitosa il 23% non esprime un giudizio il 49% è in disaccordo e il 29% concorda.

Per quanto riguarda il fatto di essere meglio finanziariamente rispetto ai propri genitori il 49% pensa di non poter essere meglio ed il 22% si.

 

 

“Da nostro ECPR White Paper emerge un quadro non positivo per la situazione delle famiglie europee nell’epoca del Covid-19 e l’Italia per alcuni aspetti (fiducia nel futuro per esempio) ha dei dati peggiori ma ne ha altri in linea con le medie europee che non sono esaltanti - afferma Marc Knothe, CEO di Intrum Italy- occorre ricordare però che oltre la metà degli italiani (55%) non ha avuto problemi lavorativi in seguito al Covid-19 e che pochi (un dato più basso di quello europeo) sono ricorsi ai prestiti per poter acquistare beni di consumo primari”.

“Un dato assolutamente in controtendenza- prosegue Marc Knothe- è quello del risparmio: il 77% degli italiani risparmia ogni mese e addirittura il 20% risparmia fra 11% e 20% del proprio stipendio mensile, segno che la cultura del risparmio nel Paese è forte e sana, del resto le ultime emissioni obbligazionarie dello Stato sono state sottoscritte dal segmento retail dei risparmiatori  con una domanda ben superiore all’offerta segno che la fiducia nell’ Italia come paese in grado di ripagare i propri debiti è ancora forte”. L’abilità nel risparmiare - conclude Knothe – è una caratteristica tutta italiana e da sempre siamo ai primi posti al mondo fra i paesi per possesso di abitazioni, la gran parte degli italiani possiede infatti la casa dove abita" .

 

Consumi

Il Covid-19 ha anche fatto ripensare i consumi degli italiani, infatti il 76% si focalizzerà solo nell’acquisto di beni essenziali e il 44% continuerà a fare acquisti online anche quando le restrizioni del Covid-19 cesseranno mentre il 21% non lo farà. Il 32% degli italiani intervistati  ha comunque aumentato i risparmi di breve termine riducendo lo spending finanziario.

Il 76% degli intervistati si focalizzerà sull’acquisto di beni essenziali e, rispetto ad un anno fa, il 59% comunque farà più acquisti online mentre il 65% è più cosciente dell’ origine dei prodotti che acquista e il 73% è più propenso ad acquistare prodotti locali piuttosto che prodotti provenienti dall’esterno. Il 59% degli intervistati concorda sul fatto che il Covid-19 gli ha fatto prendere coscienza dei temi legati alla sostenibilità e pertanto acquista prodotti di natura etica (erano il 53% nel 2019).

Intrum

Intrum è il leader europeo nel settore dei credit services con una presenza in 24 mercati del vecchio continente. Intrum aiuta le aziende offrendo soluzioni progettate per migliorare i flussi di cassa e la redditività a lungo termine e prendendosi cura dei propri clienti. Garantire che le persone e le aziende ottengano il supporto di cui hanno bisogno per affrontare i problemi finanziari è una parte importante della missione dell'azienda. Intrum ha circa 10.000 professionisti dedicati che collaborano con circa 80.000 aziende in tutta Europa. Nel 2019, i ricavi sono stati pari a quasi 16 miliardi di corone svedesi. Intrum ha sede a Stoccolma, ed il titolo Intrum è quotato al Nasdaq di Stoccolma. Intrum Italy i cui azionisti sono Intesa Sanpaolo (49%) e Intrum Group (51%) ha quasi 1000 collaboratori e 30 uffici in 22 città italiane.

 

Per informazioni

 

Fabrizio Puddu

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Fabrizio.puddu@intrum.com