La trasformazione del mercato dei servicer

La Banca d'Italia segue da vicino il processo

Qualche giorno fa su Il Sole 24 Ore un articolo preciso e puntuale di Morya Longo spiegava come la Banca d’Italia abbia acceso un faro sulle operazioni gestite dai servicer che operano nel recupero crediti, chiedendo loro una serie di informazioni fra cui l’andamento delle operazioni gestite. Per molti anni, all'interno delle banche, l'attività di recupero crediti era considerata un centro di costo: necessaria ma mal sopportata, deputata solamente alla risoluzione delle patologie fisiologiche del credito.

In seguito alla crisi finanziaria mondiale del 2008, in Italia aumentano in maniera notevole le sofferenze bancarie ed il sistema si vede costretto a gestire un fardello pesante: il recupero crediti diventa un business.

Nascono le società di recupero, i servicer, e proliferano le cartolarizzazioni ; alcune indirizzate dalla necessità di salvataggio delle banche in difficoltà e su spinta del regolatore , anche con la garanzia dello stato (GACS).

Gli acquirenti di portafogli di crediti deteriorati sono stati, per la maggior parte, dei fondi focalizzati principalmente sul credito granulare, dove la copertura a bilancio delle banche risultava migliore e quindi si ottenevano prezzi d'acquisto irrisori. In seguito le cose sono cambiate, i prezzi hanno iniziato a salire ed i portafogli hanno cominciato a ricomprendere posizioni sempre più complesse e di difficile realizzo.

Sul mercato si stimano circa 325 miliardi di crediti da recuperare sul mercato, non è più un mestiere facile, le performance non sono così brillanti  e la Banca d’Italia ha iniziato ad approfondire le sue indagini come testimonia l’articolo.

I servicer devono diventare più adulti, avere una base di asset management sempre più rilevante e questo comporterà fusioni ed incorporazioni ma, soprattutto, dovranno dotarsi di una organizzazione all’altezza composta da personale di alta professionalità.

Oltre alla capacità di saper valutare un portafoglio, sarà necessario offrire un'efficace attività di data remediation con sviluppati processi di data quality in fase di boarding e, per la fase giudiziale successiva , fondare la strategia di recupero su accurati business plan anche con l'assistenza di team Real Estate che favoriscano la commercializzazione ed il realizzo delle garanzie, ad uno spinto processo di industrializzazione del crediti deteriorati si dovrà accompagnare un accurato lavoro di sartoria per le posizioni più rilevanti.

Chi  non sarà pronto a reggere il passo avrà qualche difficoltà, a meno che non si unisca a operatori qualificati che ne completino l’offerta.  

Andrea Urbani 

Operations Intrum Italy - Responsabile Medium & Small Ticket