Le nuove regole contabili del IFRS 9 e gli NPL

Le nuove sfide per le banche italiane

A fine 2017 le 10 principali banche italiane avevano 94 miliardi di euro di UTP (Unlikely to Pay) e 165 miliardi di sofferenze, più di 5 miliardi di crediti scaduti per un totale di 264 miliardi di euro di crediti deteriorati. Il trend rispetto al 2016 è in discesa e continuerà ancora, lo dicono  gli esperti di PwC nel loro ultimo report.

In particolare, le banche saranno spinte ad affrontare il tema degli NPL anche in seguito all’ entrata in vigore delle nuove regole contabili previste dall’IFRS 9, le quali  richiederanno alle banche italiane di contabilizzare le perdite attese sui prestiti come perdite di realizzo. Tale norma, attraverso l’adozione dei principi di “expected loss” (la rilevazione delle perdite attese) e di “forward looking” (strumenti di valutazione volti a misurare la probabilità di default dei crediti erogati) produrrà effetti significativi sui bilanci delle banche già da quest’ anno.

In questo ambito, secondo gli esperti di PwC, un ruolo significativo potrebbe essere assunto dagli operatori che potrebbero fornire servizi integrati nello specialty finance e nel servicing, offrendo soluzioni globali nella gestione dei crediti deteriorati delle banche italiane, inclusa la nuova opportunità del servicing degli unlikley to pay.