I pagamenti in ritardo danneggiano le nostre aziende

Ma il 67% riceve pagamenti dall’estero, segno di dinamismo

I pagamenti in ritardo danneggiano le aziende che, però, accettano tempi più lunghi Ben il 67% comunque riceve pagamenti dall’estero, segno del dinamismo del nostro tessuto imprenditoriale

 

Milano, agosto 2020. Oltre il 50% delle aziende europee intervistate durante la crisi del Covid -19  afferma che i pagamenti in ritardo riducono la liquidità in cassa e sono un pericolo per la loro continuità. Nella fase pre Covid-19 questo dato valeva invece il 35% si tratta di uno scenario in peggioramento.

Lo confermano i dati del EPR White Paper (European Payment Report White Paper), la survey condotta da Intrum, il principale operatore europeo dei Credit Services, intervistando le posizioni apicali di 9.980 aziende in 29 paesi europei appartenenti a 11 settori industriali. Le interviste sono state condotte sia nella fase pre Covid-19 (Febbraio 2020 ) che durante la fase Covid-19 (maggio 2020).

Importante notare anche come il 71% delle aziende intervistate in epoca Covid afferma di avere accettato termini di pagamento più lunghi per sopravvivere, alimentare il cashflow e non danneggiare la relazione con la clientela. In epoca pre Covid-19 il dato valeva il 65% segno,comunque, di una certa consuetudine.

Fra i settori che in Europa accettano pagamenti più lunghi troviamo le utilities (73%) il Real Estate (73%) e il Pharma (72%) .

Le aziende molisane sono quelle che ricevono più pagamenti dall’estero e in tutte le regioni italiane, almeno la metà delle aziende riceve pagamenti dall’estero

L’accettazione di termini di pagamento più lunghi è comunque un segno di dinamicità delle nostre aziende e in un momento di incertezza in cui si ricorrono previsioni contrastanti dove, ad esempio, secondo il Boston Consulting Group l’Italia crescerà del 1% all’anno da qui fino al 2024 in uno scenario pessimista e, invece, del 3% sempre da qui al 2024 in uno scenario ottimista, il 58% delle imprese intervistate per il nostro EPR Whitepaper afferma che siamo già in recessione.

I dati sulla crescita e il sentiment sulla recessione non sembrano però mettere in dubbio la vocazione internazionale delle nostre aziende. Solo il 33% del totale di aziende intervistate in Italia, infatti, (quasi mille aziende) non riceve pagamenti dall’estero mentre ben il 67% riceve regolarmente pagamenti dall’estero. All’interno di questo 67% il 13% delle aziende riceve pagamenti che contano per quasi il 30% del fatturato.

Parliamo di un paese ancora dinamico quindi dove vi sono regioni le cui imprese sono attive fuori dai confini nazionali. La prima regione è il Molise il cui 80% delle aziende residenti riceve pagamenti dall’estero. Dopo il Molise viene il Veneto con il 74% dei pagamenti a parimerito con la Sicilia. Le aziende lombarde ricevono il 73% dei pagamenti dall’estero e subito dopo troviamo il Piemonte con il 72% a parimerito con la Toscana che staccano l’Abruzzo di poco (71%). Il Lazio e la Campania valgono il 68% ciascuno, l’Emilia  Romagna il 65% .

Le aziende del Trentino Alto Adige contano per il 62%, la Puglia per il 58% e la Basilicata per il 57%, la Sardegna e il Friuli Venezia Giulia per il 56% . Fanalini di coda sono la Liguria con il 53% e la Calabria con il  51%. L’export di beni e servizi è uno dei punti di forza del sistema economico italiano: secondo Istat coinvolge oltre 130 mila operatori italiani e, solo nell’ultimo anno, ha portato a un avanzo di bilancio commerciale di 52,9 miliardi di euro. Importante notare che nessuna azienda localizzata nelle varie regioni scende sotto il 50% , segno del dinamismo del nostro tessuto imprenditoriale.

 

Intrum

Intrum è il leader europeo nel settore dei credit services con una presenza in 24 mercati del vecchio continente. Intrum aiuta le aziende offrendo soluzioni progettate per migliorare i flussi di cassa e la redditività a lungo termine e prendendosi cura dei propri clienti. Garantire che le persone e le aziende ottengano il supporto di cui hanno bisogno per affrontare i problemi finanziari è una parte importante della missione dell'azienda. Intrum ha circa 10.000 professionisti dedicati che collaborano con circa 80.000 aziende in tutta Europa. Nel 2019, i ricavi sono stati pari a quasi 16 miliardi di corone svedesi. Intrum ha sede a Stoccolma, ed il titolo Intrum è quotato al Nasdaq di Stoccolma. Intrum Italy i cui azionisti sono Intesa Sanpaolo (49%) e Intrum Group (51%) ha quasi 1000 collaboratori e 30 uffici in 22 città italiane.

 

Per informazioni

 

Fabrizio Puddu

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Fabrizio.puddu@intrum.com